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COMUNICATO n.11 Dalle "Ceneri di Gramsci" alla
"Generazione tradita" I° Abbiamo sempre ubicato nella prima metà del '900 i nostri poeti
divenuti famosi come "ermetici". Solo uno, Ungaretti con
"Il dolore", tenta di far capolino nella seonda metà del
secolo, ossia nella nostra epoca, ma senza riuscire a passare il "Rubicone". II° Abbiamo premesso questa breve nota su Ungaretti per indicare un segno
simbolico di distinzione (solo simbolico perché in effetti esiste sempre
una continuità con mutazione graduale) fra la prima e la seconda metà
del secolo. Mentre Ungaretti non può non affidarsi alla bontà di Dio,
per "Le ceneri di Gramsci" e per "La generazione
tradita" l'uomo entra nella Storia come soggetto etico fino a
scoprire l'immortalità della Storia. Ecco perché considero quest'ultimi
cinquant'anni la "nostra epoca" che, a mio avviso, sono
destinati a continuare per altri cinquanta, se non di più, dato lo stato
dell'attuale società. III° Discorso sulla Storia e sulla Morale La Storia Il discorso parte dall'affermazione di Sartre "Occorre che la Storia entri in crisi, come la Fisica, e si liberi dagli assoluti di Hegel e di Marx". -Per Hegel, nella "Fenomenologia dello Spirito", la Storia è finita. Solo così la dialettica può avere la sua sintesi e solo a questo punto la Storia può essere raccontata coerentemente a questa visione. -Per Marx, quella che stiamo vivendo non è la Storia ma una lunga Preistoria. Solo una società senza classi potrà dare inizio alla Storia dell' umanità. -Per Sartre non esiste una sola dialettica, ma esistono diverse
dialettiche a seconda delle epoche. Oggi, per esempio, abbiamo
un'alternanza continua "alienazione/liberazione/nuova alienazione
ecc.." senza fine e senza mai raggiungere una sintesi. IV° Storia e Morale Anche qui si può partire da una affermazione di Sartre, quella sulla
interdipendenza di Storia e Morale. -Per Hegel l'uomo è al servizio dello Stato etico e, realizzatolo, si annulla in esso. E ciò può avvenire perché "la Storia è finita", ossia ha raggiunto la sua sintesi dialettica. -Per Marx l'uomo non è che il riflesso della struttura socio-economica. Solo in una società senza classi potrà realizzarsi come "uomo totale", come dice Henri Lefebvre. Ecco perché oggi, per Marx, noi non viviamo che una lunga Preistoria. -Per Sartre l'uomo, caduti tutti i valori e tutti gli assoluti (il
"Dio è morto" di Nietzsche o "se Dio è morto tutto è
possibile" di Dostoevskij), è rimasto solo di fronte alla propria
esistenza, che è libertà, e non può far altro che crearsi egli stesso
come uomo, condannato, com'è, alla propria libertà e alla propria
responsabilità. L'uomo deve pertanto liberarsi dall'alienazione ("
non c'è libertà senza liberazione") per divenire un soggetto etico,
autonomo e responsabile.Ossia l'uomo della nostra epoca, come abbiamo
desunto dall'affermazione sartriana di partenza. E, di conseguenza,
affinchè il soggetto etico si districhi concretamente nella Storia,
Sartre afferma: "Occorre storializzarsi per storicizzarsi contro la
storicità". La storicità è la storia ancora in atto, ossia vissuta
in modo parziale, limitato, incompleto, inconsapevole di ragioni profonde
e di fatti lontani. Una storia pertanto inautentica. Storializzarsi vuol
dire entrare nella Storia per farla. Anche un libro può essere un fatto
storico, che sarà poi storicizzato. La storicizzazione è la storia il
più possibile completa di fatti e di motivazioni e perciò la più
autentica possibile. Non bisogna però mai dimenticare che la Storia, in
quanto mossa dal soggettivismo etico, non può che essere, come la
Verità, soggettiva. La Storia oggettiva non è Storia, è solo
mistificazione, è inautenticità. V° Dalle "Ceneri di Gramsci" alla "Generazione tradita" -Pasolini, nelle "Ceneri di Gramsci",è pienamente cosciente della crisi della Storia e la descrive alla perfezione.Ma conclude in modo problematico. Egli è cosciente che la vita è possibile solo nella Storia,ma come può con passione entrare nella Storia se è anche cosciente,come Hegel, che la Storia è finita? -"La generazione tradita" si pone come superamento di questa
problematica ma anche della stessa crisi della Storia. Scopre infatti,
attraverso il dolore che sta alla base della memoria storica, che la
Storia è l'unica immortalità possibile per l'uomo su questa Terra. Fino
a che il Sole non si spegnerà. - Inoltre "La generazione tradita", dopo il travaglio storico
fatto di alienazione/ -Anche la morale di Pasolini tende a un Mito: quello dell'innocenza
primordiale dell' uomo. Egli lo -Non trovo molta diffferenza tra il Mito dell'innocenza primordiale di
Pasolini e il Mito eterno della VI° La poesia della nostra epoca Con queste note abbiamo definito la struttura portante della poesia
italiana della nostra epoca. |