VERSIONE ITALIANA Fu il primo dei miei libri ad essere pubblicato (nel lontano '68) ed è l'ultimo a venire messo "online". Ho spiegato ampiamente la ragione nel mio blog sull'argomento. La vicenda del libro è rocambolesca quasi quanto il contenuto stesso del libro. Io racconto la rapina di via Osoppo, che ho ben conosciuto in quanto, nel processo, facevo parte della giuria popolare. Il suo ideatore, Ugo Ciappina, la realizzò come rivolta politica servendosi però della Mala milanese. Per questa rapina il Presidente del Tribunale fece del suo meglio per evitare la pubblicazione aiutato in questo dagli editori che rifiutavano il manoscritto dichiarando di avere paura. Ciononostante non lesinò per ben dieci anni la sua censura sul testo. Fu un evento improvviso ed eccezionale ad indurre un piccolo editore, con la protezione, però, di un principe del Foro, a realizzare la pubblicazione. I protagonisti cambiano nome e sono dichiarati, come pure il racconto, di pura fantasia. Viene controllata persino la distribuzione. A distanza di quarant'anni avviene però un fatto che ha dell'inverosimile Le due più grandi biblioteche d'America, due università americane e una sud-africana scoprono questo libro, riescono ad averne una copia, la ristampano con tanto di copertina e la mettono nelle suddette biblioteche e biblioteche universitarie a disposizione di studenti, insegnanti e del pubblico in genere. A questo punto, come per un evento eccezionale abbiamo ottenuto la pubblicazione, per un altro evento altrettanto eccezionale mettiamo il libro "online" facendolo precedere, per ovviare alle censure del passato, da un Preambolo e dal Comunicato n.10 che riscrive la storia del dopoguerra italiano e che è già stato scaricato nel mondo a decine di migliaia di copie. Si tratta infatti del quadro storico in cui avviene la vicenda. Questo racconto, come del resto tutti i nostri libri, racchiude tutti i nostri argomenti culturali: il rifiuto dell'eretico, la generazione tradita e la rivolta morale che si traduce nella disperazione della libertà. Il lettore potrebbe anche aggiungere, come appendice, il blog che abbiamo messo in Rete sull'argomento. E' uno squarcio di storia italiana che ha fatto epoca e che. forse per paura, nessuno ha voluto tradurre in film. Toccherà agli americani, forse, visto che hanno riscoperto il libro, colmare la lacuna. |