Ormai da sessant’anni la Stampa e le Televisioni italiane non cessano di interessarsi ad Ugo Ciappina continuando ad ignorare o, meglio, a fingere di ignorare le motivazioni politiche delle sue rapine. Non a caso l’abbiamo definito “rapinatore e martire”.
Questa pervicacia insensata della Stampa e delle Televisioni ricorda il Vicario del Seprio che, a distanza di cinque secoli, continuava a far rispettare l’ordinanza di Ottone Visconti di non lasciare costruire ne dimorare in quel di Castelseprio. E ciò fino a Napoleone che ordinò subito ad uno dei suoi sergenti di ferro di provvedere.
Costui, raggiunto il Vicario nel Broletto di Gallarate (dove aveva sede), lo fece fucilare sul posto senza alcuna spiegazione.
Perché non si danno spiegazioni ai nemici dell’umanità.
Stampa e Televisioni italiane non temono pure il ridicolo. Eppure parecchie Università e Biblioteche americane e sud-africane hanno riscoperto e ristampato il mio libro “Contro” per essere sempre a disposizione di studenti e insegnanti di tutto il mondo.
Eppure Pietro Valpreda, un altro martire della nostra tormentata Storia, aveva suggerito a parecchi giornali, quando ancora era in vita, la lettura del mio libro.
Questo libro è ora anche “online” e viene scaricato a migliaia di copie che si aggiungono alla divulgazione americana e sud-africana.