Vecchiezza porta con sé
l’ultimo amore.
Non so quando nel tempo
né dove nello spazio infinito
m’è apparsa
in una nuvola di sole,
sfolgorante di luce
e agghindata di veli
mossi da brezze di mari lontani.
La notte si rifugiava
sotto una coltre tempestata
da tutte le stelle dello Zodiaco.
C’eran le Pleiadi care a Saffo,
la più antica musa dell’amore,
e c’era il grande Carro
con i cavalli scalpitanti
verso l’aurora del nuovo sole.
Or mi domando
che ci faccio io, eterno Odisseo
ormai canuto e vecchio,
di fronte a tale esplosione
della primavera?
L’amaro destino dell’esistenza
che ruolo riserva alla vecchiezza
che non vuole morire
e che resta sempre incantata
di fronte a tanto fulgore?
Davanti a me
presente e futuro
s’inseguono senza sosta
in una eterna illusione
d’immortalità.
Ma la mia vecchiezza
sfata l’illusione
e vede la realtà
che mi morde e s’impone
sull’infinito immaginario
della vita.
A me non resta
che farmi estasiare
da quella nuvola di sole
e accettare, finché vivo,
che il presente e il futuro
s’inseguano senza sosta.
La nuvola di sole è amore e nessuno,
pur fugace che sia il tempo della vita,
può sfuggire all’amore.